Leandro Lucchetti

Ero piccolo assai e leggevo i romanzi di Emilio Salgari: mi sono detto “Da grande viaggerò, ‘sti posti li voglio proprio vedere!”. Da molto giovane, quando viaggiare sarebbe stato forse più bello…per imparare, non avevo il becco di un quattrino. Da adulto ho viaggiato per lavoro, viaggiato tanto in tutto il mondo…facevo documentari per la RAI e dirigevo programmi culturali. Ho vinto qualche premio qua e là…ho fatto una breve escursione nel cinema (senza successo però 5 o 6 film). Adesso sono in pensione, se guardo la carta del mondo sono più i posti in cui sono stato che quelli dove non sono stato (conto di andarci ma forse mancherà il tempo così magari l’ultimo viaggio lo farò un pò incazzato). Da vecchio vorrei fare lo scrittore…sto infatti scrivendo un romanzo, non viaggi ma peripezie di guerra sul confine orientale, Trieste, italiani, slavi, fascisti, nazisti, cosacchi, titini, partigiani, la risiera, le foibe, l’Istria esodata, la menzogna delle ideologie che continua, un viaggio d’altro genere, dell’anima forse…in territori sconosciuti. Mi piaceva camminare, ho fatto un sacco di trekking…adesso l’età, il peso (sono un panzone), le anche e le ginocchia che non reggono (un ginocchio me lo sono scassato da ragazzo quando ero una speranza del calcio, quella volta, anni 50/60, non c’erano operazioni come si fanno oggi, voleva dire carriera finita) mi costringono a fare i conti con la malinconia e una leggera frustrazione: avrei tanto voluto fare il pellegrinaggio/periplo del Kailash, ultimo contatto con il trascendente. Non potrò farlo, ciao Shiva…però è un peccato! Il mio luogo dell’anima è il deserto…seguendo Piero ho scoperto il ghiaccio…mica male!