SPEDIZIONE IN KAMCHATKA, ISOLE ALEUTINE E ALASKA
Testo e foto di Piero Bosco
La partenza da Petropavlovsk Kamchatsky è avvenuta sullo sfondo di un bellissimo tramonto, purtroppo con alcune ore di ritardo a causa delle solite lungaggini burocratiche dei Russi che hanno in parte compromesso anche il programma del giorno successivo. La navigazione notturna verso nord ci ha portato alla baia Kamenistaya, nelle vicinanze della costa sono state avvistate alcune Megattere, ma le balene non sono state molto cooperative e abbiamo continuato fino al luogo previsto per l‘ancoraggio. Dopo una passeggiata sulla spiaggia abbiamo notato diversi Orsi Bruni lungo il litorale situato a nord, ma troppo coinvolti da essi non abbiamo prestato la necessaria attenzione al forte vento che soffiava da sud, che ci ha creato non pochi problemi per il ritorno in barca. Il mare quasi all‘ improvviso si è gonfiato e le onde raggiunto un paio di metri di altezza, la nave si trovava ancorata a tre miglia di distanza e proprio contro vento, il tragitto è stato lungo, pieno di colpi e molto bagnato!
Il fiume Chazma, con le sue sorgenti termali, era la nostra prossima destinazione. L‘ingresso nel corso d‘acqua con il gommone non è dei più semplici, la profondità a causa dei sedimenti portati dal fiume è minima e la corrente in alcuni punti piuttosto forte. Giunti di fronte alle casette situate intorno alle sorgenti termali ad attenderci alcune renne, che ben presto hanno guadagnato la valle all‘interno sparendo dalla nostra vista. Solo più tardi, siamo stati in grado di sbarcare e goderci le sorgenti termali
Tornati verso sud ad attenderci, avvolto nella fitta nebbia, il fiume Zhupanova. Fortunatamente la bruma si è presto diradata per lasciare spazio ad una bella mattina chiara. Abbiamo avvistato alcune Aquile di Mare di Steller e decine di Foche Comuni crogiolarsi al sole sul ghiaccio della laguna. A metà pomeriggio abbiamo raggiunto l’ingresso della Baia Morzhovaya dove siamo sbarcati sulla spiaggia per una passeggiata e più tardi abbiamo assistito ad un meraviglioso tramonto tra le montagne ricoperte di neve.
Il mattino successivo eravamo nuovamente a Petropavlovsk Kamchatsky da dove ci siamo diretti nella campagna circostante e abbiamo visitato un allevamento di husky e assistito ad uno spettacolo folkloristico. Appena le pratiche doganali sono state espletate siamo ripartiti alla volta delle isole Aleutine, situate a 550 miglia di distanza, e più precisamente dell‘isola Attu dove abbiamo un appuntamento con i funzionari doganali Americani che giungono appositamente per noi in aereo dall‘Alaska.
Dopo aver passato un giorno in mare tra le nebbie del Pacifico settentrionale, e passato la linea del cambio di data, il giorno successivo siamo giunti al largo di Attu. Le condizioni meteorologiche, nuvole basse fino a 100 metri di altezza, ci hanno subito fatto capire che sarebbe stato impossibile per un aereo atterrare e che quindi i funzionari doganali non sarebebro arrivati. La navigazione è dunque continuata e non appena ci siamo avvicinati all’isola Bulbil il numero di uccelli e di mammiferi è immediatamente aumentato e abbiamo avvistato quasi tutte le specie di Alcidi, un Capodoglio e diversi Focenoidi. La nave nel frattempo era costantemente seguita da Fulmari e molti Albatri di Laysan e hanno fatto la comparsa anche i Gabbiani Tridattili dalle Zampe Rosse e i Cormorani dalla Faccia Rossa.
Forti venti, fino a 50 nodi, hanno caratterizzato la notte e al mattino le condizioni non erano per niente promettenti tuttavia eravamo ormai nei pressi di Adak. Sotto una pioggia battente abbiamo visitato la piccola e remota cittadina e alcuni di noi hanno invece preferito una lunga camminata sulle alture circostanti.
Alle 5.30 il tintinnio delle catene delle ancore ha annunciato il nostro arrivano in una baia riparata sul lato nord dell‘isola Atka chiamata baia Bechervin. La nebbia si è lentamente sollevata durante il nostro sbarco in mattina, ma la pioggia era costante. Il principale punto di interesse nella baia è un caccia bombardiere B-24 costretto ad un atterraggio di fortuna durante la seconda guerra mondiale, ma tra le nuvole bassa abbiamo potuto avvistare numerose renne.
Quando abbiamo lasciato la baia Bechervin il tempo era un po’ migliorato e appena ci siamo diretti verso nord sembrava molto promettente. Raggiunta la piccola isola Koniuji il vento era molto calato e la nebbia dissolta. Dopo aver incontrato un gruppo di Focenoidi che si sono molto avvicinati alla nave ci siamo imbarcati sui gommoni per circumnavigare l’isola che offre una fantastica avifauna, grandi colonie di Alca Minima, Alca Minore Crestata, Urie Piccione, Pulcinelle dai Ciuffi, Pulcinelle dal Corno, Urie, Cormorani Comuni e Facciarossa, Gabbiani Tridattili. Tornati alla nave, prima della fine della giornata, c‘è stato ancora il tempo per incrociare un gruppo di circa 30 orche che comprendeva animali di tutti i sessi e le età, inclusi alcuni piccoli.
L‘approdo previsto per oggi è sull‘isola Chuginadak, ma ancora una volta il vento ci ha impedito lo sbarco nel luogo previsto per cui abbiamo dovuto spostarci presso Skiff Cove, una bella baia con una cascata mozzafiato sullo sfondo, sempre situtata sulla medesima isola. Il meteo qui è discreto e, a parte le nuvole basse, la temperatura è piacevole. Abbiamo passato alcune ore passeggiando su un vero e proprio tappeto di fiori selvatici multicolori raggiungendo la sommità della cascata da dove si godeva di un bel panorama. Ci siamo poi spostati in una seconda insenatura sul lato ovest dell‘isola Kugamil, poi in una terza, ma solo dopo tre tentativi abbiamo finalmente trovato un luogo adatto ad un‘escursione lungo la costa settentrionale. Il vento oggi è veramente molto forte. Abbiamo fatto visita ad una piccola colonia di Leoni Marini di Steller e poi una lunga crociera in gommone lungo le alte scogliere circostanti, ben presto però ancora il vento, tornato a soffiare con insistenza, ci ha costretti a tornare in barca.
Oggi siamo in qualche modo tornati alla civiltà in quanto abbiamo visitato il più importante villaggio delle Aleutine, Dutch Harbour, sull‘isola Unalaska. Il paesaggio era incredibile e abbiamo potuto vedere le cime di quasi tutte le montagne circostanti, molte ricoperte dalla neve. La cittadina offre alcune interessanti opportunità come Cattedrale Ortodossa Russa e il Museo delle Aleutine. E‘ stato bello passeggiare tra le case circondati costantemente da decine di Aquile di Mare Testabianca. Lasciato il centro abitato, con il tempo nuovamente verso il brutto, abbiamo incontrato un paio di Megattere, una delle quali molto attiva ha eseguito numerosi salti permettendoci di vederla completamente fuori dall‘acqua.
Lasciate le Aleutine abbiamo mantenuto però il meteo, stamattina nuovamente vento, nebbia e pioggerellina fine e persistente. Dopo aver invano cervato di raggiungere Albatross Anchorage, il vento e le onde erano troppo per consentire qualsiasi attività, siamo sbarcati su una piccola spiaggia riparata dal vento situata di fronte allo stretto di Unga, nella penisola dell‘Alaska dove abbiamo avuto l‘opportunità di goderci una bella passeggiata sulla spiaggia sabbiosa. Tornati a bordo ci siamo diretti verso l‘isola Unga, nell‘arcipelago Shumagin. Ancora vento forte e pioggia battente, malgrado questo siamo sbarcati e abbiamo così potuto osservare una meravigliosa foresta pietrificata.
Dopo una crociera con la nave tra la baia Balboa e la baia Devils, durante la quale sono stati avvistati alcuni Orsi Bruni a grande distanza, abbiamo raggiunto nel pomeriggio le isole Semidi sotto uno splendido sole. La passeggiata lungo la costa è stata molto piacevole e resa interessante dalla presenza di molti fiori, tra i quali anche alcune splendide orchidee. La successiva escursione con i gommoni intorno ad un piccolo isolotto roccioso adiacente si è rilevata una vera sorpresa per gli amanti degli uccelli, tra le varie specie abbiamo visto: Fulmari, Gabbiani Tridattili, Urie, Pulcinelle di Mare, Cormorani e Anatre Arlecchino. Non sono mancate anche un paio di giocose Lontre di Mare.
Al mattino presto, mentre ci avviciniamo alla baia Geographic Harbour, la nebbia è tornata ad avvolgere tutto e il vento soffia a circa 25 nodi. Alle 8.00, all‘interno dell‘insenatura, le condizioni meteo sono molto migliori, e lasciamo la nave a bordo del gommone per esplorare l‘intricato sistema di fiordi e isolotti. La giornata che è seguita è stata una di quelle difficili da dimenticare. Lontre di Mare, Aquile, Foche, Alci, Beccacce e soprattutto Orsi Bruni, forse una decina, forse più; e sullo sfondo un panorama fatto di montagne alte fino a 2500 metri illuminate da un caldo sole e dal cielo azzurro. Poche ore dopo, a bordo e in navigazione verso nord, siamo nuovamente nella bruma più fitta e tormentati da un forte vento. Lo spettacolare e scenografico passaggio tra la penisola dell‘Alaska e l‘isola Kodiak, chiamato stretto di Shelikof, è la degna conclusione di una crociera che ha coperto 2700 miglia tra alcune delle terre più remote e isolate del pianeta.
Giunti a Seward siamo sbarcati e ci siamo trasferiti ad Anchorage, la capitale dell‘Alaska. Avendo un intero giorno a disposizione abbiamo deciso di noleggiare un piccolo aereo per un volo panoramico sulle montagne situate tra la città e il Prince William Sound. Un‘esperienza fantastica ed entusiasmante tra profonde valli, ghiacciai e foreste infinite.