Renato Cepparo
Renato Cepparo
Nato in una famiglia numerosa si trovò in giovane età orfano di padre e a dover aiutare la madre nella conduzione familiare. Animo irrequieto, dotato di estro e ricco di iniziative, dopo una adolescenza avventurosa partì per la guerra come radiotelegrafista negli alpini e poi nel Mar Nero sui sottomarini tascabili. Finito prigioniero in Russia riuscì a sopravvivere grazie alla sua intraprendenza, riuscendo anche ad allestire programmi teatrali e ritornò sano e salvo in Patria alla fine della guerra. Amante della cinematografia negli anni ’50 fondò la casa cinematografica Record Film e si buttò a capofitto anche in altre attività imprenditoriali con notevole successo. Ma la passione per il grande Nord che da anni frequentava (Groenlandia, Finlandia, Islanda,..) e come meglio racconta lui stesso nel suo libro “La vita è un trampolino” (ed. Cinehollywood – Milano): “…richiamato dal fascino delle immense foreste, dei grandi silenzi, dal sole di mezzanotte, dalle distese ghiacciate e dai monti sui fiordi che mi ricordavano i racconti dei grandi esploratori… ecco che un grande richiamo mi giungeva dall’altra parte della terra: l’Antartide…”. Ma non era solo il fascino degli esploratori come Amundsen, Scott, Schakleton ad infervorarlo ma anche quello di aggiungere l’Italia ai dodici Paesi aderenti al Trattato dell’Antartide. La molla che gli fece scattare l’idea di organizzare la spedizione fu data, come lui stesso racconta, da un libro che ipotizzava in epoche lontanissime la presenza di uomini in Antartide. Così all’inizio del 1974, con l’efficienza ed il tempismo che gli sono soliti, decise di vendere la casa cinematografica New Record Film per finanziare la spedizione in Antartide. Dopo varie peripezie e contrattempi anche diplomatici il 22 dicembre 1975 con la nave norvegese “Rig Mate” salpò da Lisbona alla volta dell’Antartide. Con lui viaggiavano 15 uomini con competenze specifiche: due geologi, un biologo e medico, un paleoclimatologo, quattro alpinisti, due subacquei, cineoperatori ecc.. E’ la prima spedizione italiana con caratteristiche moderne. Il 20 gennaio 1976, nell’Isola di King George, fu innalzata la bandiera tricolore nel campo base denominato “Giacomo Bove”, in onore di un altro grande esploratore italiano. Le ricerche oceanografiche sulla flora e fauna, sulla morfologia del suolo, sui ghiacci, gli studi sulle condizioni meteorologiche, furono tutte documentate da eccezionali riprese cinematografiche che testimoniarono un vero e proprio successo della spedizione. Al rientro in Italia la base fu donata al Governo Italiano che però la lasciò in completo abbandono e, solo dopo numerose petizioni, l’Italia il 18 marzo 1981 aderì al Trattato Antartico. Fra le sue molteplici ed intraprendenti attività va ricordata anche la passione per lo sport, come la creazione di marce non competitive, fra tutte la “Stramilano” da lui ideata ed organizzata.
Fu insignito:
– della Medaglia d’oro di Benemerenza Civica del Comune di Milano per aver finanziato e diretto la prima spedizione in Antartide.
– Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana
– Ambrogino d’oro 2003
– Primo italiano nominato Cavaliere dell’Ordine del Leone di Finlandia.
BIOGRAFIA curata da Bruno Bocchi
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