S.A.R. Lugi Amedeo di Savoia – Aosta – Duca degli Abruzzi

Più semplicemente conosciuto come il “Duca degli Abruzzi”  nacque a Madrid nel 1873 dove suo padre fu Re di Spagna per alcuni anni, mentre lo zio era Re d’Italia. Appassionato di montagna già da giovanissimo scalò il Monte Bianco (il Dente del Gigante) e successivamente il Monte Sant’Elia in Alaska. Fra le due scalate,  a soli 21 anni, compì la prima circumnavigazione del globo.
Nel 1899 attrezzata una baleniera, a cui diede il nome di “Stella Polare”, salpò per raggiungere il Polo Nord.  Lo scopo era quello di portarsi con una nave lungo una terra il più settentrionale possibile ovvero l’isola del Principe Rodolfo, la più a nord dell’Arcipelago dell’Imperatore Francesco Giuseppe  e poi da lì, con le slitte trainate da cani, tentare il balzo finale verso il 90° parallelo. La spedizione fu preparata con molta cura e dovizia di materiali, come era solito fare il Duca degli Abruzzi, tanto è vero che all’equipaggio italiano furono affiancati membri norvegesi, come il capitano Evenson, per la loro esperienza della navigazione fra i ghiacci.
La Stella Polare raggiunse l’isola del Principe Rodolfo e si ancorò nella baia di Teplitz a 82° 4′. Era la quarta nave in assoluto che raggiungeva questa latitudine e la prima costeggiando le terre.
Dopo aver costruito il campo base svernarono ed il 19 febbraio, formati tre gruppi, partirono alla volta del Polo Nord. Uno non tornò mai alla base, uno stremato riuscì a rientrare mentre quello guidato dal comandante Umberto Cagni, raggiunse la più alta latitudine mai raggiunta fino allora 86° 34′ N, ma non il Polo. Il Duca non poté partecipare all’ultimo tratto per un congelamento ad alcune dita che gli furono amputate.
La spedizione oltre ad aver raggiunto il punto più a Nord, in assoluto per l’epoca, fu anche un successo per la documentazione scientifica e topografica riportata.
Il “Duca” rientrato in Patria prepara una nuova spedizione, questa volta in Africa alla conquista del Monte Ruwenzori che riesce, per primo, a raggiungere la vetta situata a 5.109 metri, è il 1906. Quindi è la volta di una spedizione nel Karakorum con l’intento di scalare il K2 ma deve rinunciare a quota 6.640 metri, riesce comunque a battere il record di scalata, per quei tempi, raggiungendo i 7.750 metri  nell’esplorazione di cime circostanti. Nel 1921 si stabilisce in Somalia dove crea una piantagione e esplora il fiume l’Uebi Scebeli fino alla sorgente. Muore in Africa nella sua tenuta denominata “Villabruzzi” nel 1933.

BIOGRAFIA curata da Bruno Bocchi