Roald Amundsen

Roald Amundsen, è nato il 16 Luglio 1872 a Borge, vicino Oslo. Secondo le aspettative familiare avrebbe dovuto dedicarsi agli studi di medicina, invece si arruolò nella Marina ed il caso lo portò, in qualità di comandante in seconda, sulla “Belgica”, a fianco del biologo belga Adrien de Gerlache,  costretto a svernare sulla nave bloccata dai ghiacci presso la Penisola Antartica.
Le esperienze che Amundsen ricavò da questo viaggio, gli permisero di acquisire una sufficiente fiducia in se stesso da affrontare la sfida che da 300 anni affascinava tutti i navigatori: il Passaggio a Nord-Ovest. Da tempo gli esploratori erano consapevoli dell’esistenza di un corridoio che collegava l’Europa all’Asia, a nord del continente nordamericano, ma nessuna nave era mai riuscita a percorrerlo completamente. Amundsen acquistò una nave particolarmente solida del peso di 45 tonnellate, la “Gjøa”, dotata di vele e un motore da 13 cavalli, e nell’estate del 1903 la “Gjøa” lasciò il fiordo di Oslo e con il suo equipaggio di 6 uomini si preparò ad aprirsi la strada tra le acque ghiacciate del Passaggio a Nord-Ovest.
La spedizione ebbe successo e nell’agosto 1906 la “Gjøa” percorse gli ultimi tratti del passaggio. Durante la navigazione gli uomini avevano anche raccolto una grande quantità di dati scientifici, i più importanti dei quali riguardavano il magnetismo terrestre, e registrato le proprie osservazioni sull’esatta locazione del Polo Nord magnetico. Inoltre, lungo il Passaggio a Nord-Ovest  avevano raccolto materiale etnografico sulla popolazione degli Esquimesi
In agosto Amundsen salpò a sud a bordo del “Fram”, che Nansen gli aveva messo a disposizione. Per poter attraversare lo Stretto di Bering, a quel tempo le navi erano costrette a doppiare Capo Horn. Per questo nessuno sospettava qualsiasi cambiamento di piano mentre il “Fram” procedeva verso sud.
Quando la nave attraccò a Madeira, Amundsen informò i membri della spedizione che stavano navigando verso sud, non verso nord. Fu trasmesso un telegramma a Scott contenente la notizia che la spedizione norvegese stava puntando verso l’Antartico. Una corsa all’ultimo sangue che continua ad affascinare ancora oggi.
Amundsen piantò il suo campo base nella Baia delle Balene, punto più vicino al Polo Sud di quello di partenza di  Scott, il McMurdo Sound. Nonostante questo apparente vantaggio il territorio compreso tra la Baia delle Balene e il Polo era sconosciuto, mentre Scott avrebbe seguito una rotta tracciata nel 1908 dal suo connazionale Shackleton. Il 19 ottobre 1911 Amundsen lasciò il campo base con i suoi quattro compagni, quattro slitte e 52 cani. La missione di Amundsen aveva un unico scopo: raggiungere il Polo, velocemente. Due mesi dopo il suo obiettivo era raggiunto, cinque settimane prima che Scott e i suoi uomini raggiunsero sfiniti il Polo per trovarci la bandiera e la tenda di Amundsen.
Il 14 dicembre 1911 la bandiera norvegese sventolava al Polo. L’equipaggio norvegese aveva attraversato la pericolosa Banchisa di Ross per raggiungere il piede di un’alta catena montuosa intervallata da ghiacciai. Proseguire sembrava estremamente rischioso, ma grazie alla loro perizia e a una buona dose di fortuna, gli uomini riuscirono a superare il Ghiacciaio di Heiberg, a valicare la catena montuosa e a raggiungere il plateau che li avrebbe portati al Polo.
Al ritorno in Europa, Amundsen, pagati i debiti, organizza nuovi viaggi.
Dal 1922 al 1924 è alla deriva con la nave “Maud” lungo il passaggio di Nord-Est.
Successivamente nel 1925, insieme con l’Americano Ellesworth, tenta di raggiungere il Polo Nord a bordo di due idrovolanti, l’N24 e l’N25. Gli aerei si schiantarono sul ghiaccio alla latitudine 87.83° N , ma gli uomini dell’equipaggio riuscirono a riparare uno dei due idrovolanti e tre settimane dopo fecero ritorno alle Svalbard.
Nel 1926, insieme all’Italiano Umberto Nobile e all’Americano Ellsworth  sorvolò il Polo Nord con il dirigibile “Norge” volando dalle Svalbard all’Alaska. In questa spedizione gli esploratori sorvolarono territori fino a quel momento sconosciuti, riempiendo così gli ultimi tasselli che mancavano per completare la carta geografica mondiale. In seguito alle polemiche sorte dopo il viaggio con il dirigibile Norge, i due esploratori non si rivolgono più la parola, ma quando Nobile, dopo aver raggiunto il Polo Nord, si schianta sul pack con il dirigibile Italia, l’esploratore Roald Amundsen è parte di una squadra di soccorso. Decolla da Tromsø il 17 giugno del 1928 a bordo del Latham 47, un aereo messo a disposizione dal governo francese, per non tornare mai più. Ndranno dispersi con lui i membri dell’equipaggio. Alcuni mesi più tardi venne trovato un relitto del suo aeroplano a nord delle coste settentrionali della Norvegia. Più recentemente, nel 2003, un’altra parte dell’aeromobile è stata rinvenuta in una baracca nell’Isola Edgeøya, Svalbard.

BIOGRAFIA curata da Piero Bosco