Fridtjof Nansen
E’ nato e cresciuto alla periferia di Christiania, la moderna Oslo. La sua infanzia non fu troppo difficile in quanto la sua famiglia era benestante ma ricevette comunque un’educazione spartana e gli furono insegnati valori importanti come l’integrità, l’indipendenza e il coraggio.
Nansen nel 1880 è entrato l’Università degli Studi di Christiania, la facoltà da lui scelta fu zoologia.
Durante la primavera e l’estate del 1882, mentre ancora all’università, ha preso parte ad una spedizione a Jan Mayen a bordo della fochiera Viking, un viaggio che ebbe una influenza epocale per la sua carriera futura. Questa fu la sua prima esperienza di Artico, e fu immediatamente catturato dalla solitudine e dal silenzio, dalla selvaggia e maestosa bellezza.
Tuttavia per un pò di tempo rivolse le sue attenzioni allo studio fino a laurearsi nel 1888.
Già l’anno seguente la sua spedizione a Jan Mayen, Nansen cominciò a preparare i piani per un viaggio attraverso la Groenlandia, il cui interno era completamente inesplorato. La sua intenzione era quella di attraversare la calotta di ghiaccio da est a ovest, scelta molto curiosa in quanto prevedeva di partire dalla disabitata costa orientale e marciare verso l’abitata costa occidentale. Di fatto Nansen decise di tagliarsi ogni via di ritorno, questa fu una caratteristica che egli si portò sempre dietro. Quando espose la sua idea ad alcuni esperti tutti giudicarono il suo piano una follia. Nessuno credeva che degli uomini con l’ausilio dei soli sci, senza cani e slitte, avrebbe potuto attraversare una tale estensione di ghiaccio. Ma Nansen aveva ormai deciso.
Lui ed suoi compagni furono sbarcati in prossimità del Sermilik Fjord e poterono iniziare la salita della calotta glaciale solo il 15 agosto, quando la breve estate artica era ormai al termine. All’inizio di ottobre hanno raggiunto Godthaab, piccolo insediamento sulla costa occidentale dove hanno trascorso l’inverno. La spedizione ha dato un contributo decisivo alla conoscenza dell’interno della Groenlandia.
Nansen però aveva già in mente una nuova spedizione infatti già nel 1884 aveva letto dalla nave americana Jeanette, che è affondata al largo dell’ arcipelago della Nuova Siberia, i cui resti erano stati recuperati nel sud della Groenlandia. Un fatto che indicava in quella regione l’esistenza di una corrente oceanica verso ovest, Nansen ebbe così l’ idea di raggiungere in nave il punto più orientale possibile al largo della costa della Siberia, fare in modo che rimanesse imprigionata nei ghiacci e sperare che la corrente la trasportasse al Polo Nord o perlomeno in un punto vicino. Per lo scopo fu costruita la Fram, nave che grazie al suo speciale scafo era in grado di resistere a grandi pressioni. La spedizione iniziò nell’estate del 1893, e in settembre la nave si trovava intrappolata nei ghiacci e iniziava la sua deriva che la portò si ad ovest ma non abbastanza a nord. Nansen si decise a lasciare la nave, insieme con Hjalmar Johansen, e tentare di raggiungere il polo marciando sul pack, utilizzando gli sci, slitte trainate da cani e kayak. Dopo un viaggio incredibile raggiunsero la latitudine di 86 ° 14′ N, la più settentrionale mai raggiunta, raggiunsero poi la Terra di Francesco Giuseppe dove passarono l’inverno del 1895. Nel 1896 ripresero il loro lungo viaggio verso sud fino ad incontrare l’esploratore britannico Frederick Jackson a Cape Flora che li condusse in salvo in Norvegia. I risultati scientifici raggiunti furono di grande importanza e Nansen ebbe dalla spedizione grande prestigio.
Nel 1905 ha partecipato al movimento che ha portato all’ indipendenza della Norvegia dalla Svezia ed è stato nominato ambasciatore Norvegese in Gran bretagna dal 1906 al 1908. Dal 1910 al 1914 fu impegnato in varie esplorazioni nel Nord Atlantico, Mar Glaciale Artico e Siberia. Nel 1918 fu delegato per l’Assemblea della Società delle Nazioni. Nansen si occupò del rimpatrio dei prigionieri di guerra nel 1920 e dal 1921 al 1923 fu responsabile della Croce Rossa durante la grande carestia nella regione del Volga e nell’ Ucraina. Per questo lavoro ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1922.
BIOGRAFIA curata da Piero Bosco